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LE TECNICHE

OLIO

Stendere il colore ad olio sul supporto in tela o in cartoncino è un'esperienza che mi soddisfa come poche altre.
Sentire la materia duttile e pastosa spostarsi sotto la direzione dei pennelli
ed assistere al mescolarsi di pigmenti alla ricerca della migliore sfumatura o del più riuscito effetto di lucentezza e contrasto ancora più realistico di quanto sappia fare il mezzo fotografico sa riempirmi di entusiasmo e mi ripaga della lunga ed importante fase di disegno,base di ogni mio dipinto.
Alle infinite potenzialità di questa nobile tecnica nata fin dai primi del XII secolo e alle possibilità di rimediare ad errori di stesura,si contrappone il lungo tempo di essicazione del colore steso sulla superficie pittorica.
Questo aspetto,fondamentale per l'ottenimento dei migliori risultati raggiungibili mediante la ripetuta sovrapposizione di leggere velature di colore,troppo spesso non coincide con i tempi di esecuzione imposti dal committente...
Resta per me una delle più soddisfacenti realtà pittoriche.
TEMPERA

Per molti ha rappresentato il primo passo verso la pittura.
Personalmente,per ragioni di tempo,uso quella già pronta nei pratici tubetti che si trovano in commercio presso i negozi di belle arti.
Come medium,uso l'acqua per diluire il colore quanto basta.
La sua stesura sul supporto cartaceo mi ricorda la tecnica dell'acrilico pur essendo molto diversa per caratteristiche e componenti.
Effetti di sfumatura riesco ad ottenerli per sovrapposizione di velature stando attento a non coprire mai la grana e la porosità della carta.
Spesso nei dipinti a pastello,uso la tempera bianca per esaltare i riflessi di luce presenti nei miei soggetti.
ACQUARELLO

Una delle tecniche che più uso sia per la velocità di essiccazione del colore steso sulla carta (ritengo la “cotone”quella più adatta allo scopo),sia per gli effetti cromatici ottenibili mediante la sovraesposizione di velature(pennellate di colore allungato con acqua)in grado di restituire lucentezza,trasparenza,volume e profondità ad ogni singolo elemento che compone l'opera finita.
La difficoltà di tale procedimento pittorico sta nella gestione della stesura data l'irrimediabilità di eventuali errori:essendo il colore trasparente,esso non riuscirà a coprire velature o pennellate di fondo mal riuscite.
I risultati migliori si ottengono ripassando più volte sullo stesso punto calibrando l'intensità delle tinte;procedimento inevitabilmente più lungo ma senza dubbio più soddisfacente.
ACRILICO

Solo recentemente ho “assimilato” l'uso di questa tecnica dopo averne sperimentato potenzialità e limiti.
Da una parte,il colore steso sulla superficie(l'acrilico accetta i più svariati tipi di supporto:dalla carta al cartone,dalle tele alle tavole in legno o metallo)essicca rapidamente velocizzando l'esecuzione del dipinto;dall'altra questa sua stessa peculiarità diventa un limite vista l'impossibilità di miscelare il colore fresco con la stesura oramai asciutta precedentemente applicata.Ne deriva che per ottenere soddisfacenti sfumature l'unico modo sta nell'accostare fasce cromatiche di diverso tono o come spesso uso fare,stendere sul pigmento già essiccato più velature di colore diluito.
Ottimi risultati cromatici si ottengono su superfici a sfondo scuro dove gli acrilici riescono a porsi bene in evidenza data la loro composizione.